Cura del prato

Ecco tutte le attività da svolgere per avere un prato perfetto: dalla scelta dei diserbanti selettivi, a quando arieggiarlo, a come proteggerlo dalle malattie e tanto altro.

Ogni volta che si taglia il prato lo si rende più robusto e lussureggiante ma si può anche rischiare di danneggiarlo se si opera nella maniera sbagliata.

Se volete avere un prato sano, senza erbe infestanti e malattie, imparate a sfalciarlo nella maniera più corretta.

Lo sfalcio migliora la crescita del prato

E’ facile guardare un prato e pensare a una distesa verde. In realtà, un prato è costituito da tante singole piantine d’erba. Come succede per altre piante, quando tagliamo l’erba, questa si irrobustisce ed infittisce.

Se con lo sfalcio tagliate l’erba troppo bassa, come con la potatura quando si asportano troppi rami, la pianta non avrà foglie a sufficienza per crescere. Il prato sarà debole e rado, con erba troppo sottile. Un prato con queste caratteristiche sarà attaccato più facilmente da erbe infestanti e sarà più suscettibile a malattie.

Se non sfalciate l’erba con la giusta frequenza, le piantine diventeranno alte e sottili, più facilmente attaccabili da insetti, larve e roditori. L’erba troppo alta è anche più difficile da tagliare. Invece se tagliate l’erba al momento giusto, il prato sarà più robusto, tollerante alla siccità e resistente a patogeni.

Altezza di sfalcio

Tagliare l’erba alla giusta altezza è molto importante, l’altezza ideale varia in base al tipo di erba, al periodo dell’anno e alle condizioni di crescita. L’erba richiede sfalci più frequenti nel periodo di massima crescita.

La regola principale è di non rimuovere mai più di un terzo dell’altezza dell’erba. In altre parole, individuate quale sia l’altezza ideale del vostro prato e lasciatela crescere per non più di un terzo di tale misura. Per regolare l’altezza di sfalcio, ponete la falciatrice su una superficie piatta e misurate la distanza delle lame da terra.

In zone più fresche, i prati crescono soprattutto durante la primavera e l’autunno: l’altezza ideale per questi prati è 6–10 cm.

In zone più calde, i prati crescono soprattutto durante l’estate: l’altezza ideale è di 10-15 cm.

Durante i periodi di maggior crescita, considerate di sfalciare ogni 5-7 giorni. Al contrario, durante i periodi di minor crescita, gli sfalci verranno eseguiti meno frequentemente, o per nulla.

Seguite questi consigli per determinare l’altezza di sfalcio del vostro prato. Chiedete consiglio ad un agronomo per sapere qual è l’altezza più indicata per l’area in cui vi trovate.

Puntate ad erba più alta

E’ meglio mantenere l’erba all’altezza massima consentita, soprattutto in periodi caldi e siccitosi. L’erba, in climi freschi o in posizioni ombreggiate, cresce meglio se viene tenuta un po’ più alta.

L’erba alta ha radici più profonde, che raggiungono più facilmente l’acqua. Inoltre ombreggia di più il suolo riducendo la perdita di acqua per evaporazione e prevenendo la crescita di erbe infestanti.

Altre regole per lo sfalcio

  • Tagliate l’erba quando è asciutta.
  • Tagliate l’erba nelle ore più fresche della giornata.
  • Tagliate l’erba con lame ben affilate.
  • Tagliate l’erba in senso alternato per evitare di creare solchi o compattare troppo il suolo.

Questa operazione non è difficoltosa: semplici strumenti “fai da te” la rendono facile anche per persone poco esperte.

Prima di iniziare, bisogna capire se sia meglio eseguire un carotaggio del suolo o semplicemente eseguire dei fori nel suolo. Il “carotaggio” permette di arieggiare meglio il suolo. Forare il terreno aiuta a compattare un suolo già compatto.

Scelta degli attrezzi

Scegliete se eseguire l’arieggiamento del terreno a mano o con l’aiuto di macchinari automatici.

Gli arieggiatori manuali sono molto utili per prati di piccole dimensioni e permettono di ottenere ottimi risultati. Potete utilizzare dei carotatori per fare fori cilindrici nel suolo. Appositi spuntoni da applicare alla suola delle scarpe aiutano a forare il suolo, ma non permettono di rimuovere il terreno.

Gli arieggiatori automatizzati sono dotati di un cilindro spuntonato. Scegliete arieggiatori che estraggono sezioni cilindriche di terreno, dotati di denti robusti e più profondi. Alcune falciatrici sono dotate anche di spuntoni per arieggiare il prato.

Opzioni

Un’altra possibilità, consigliabile, è quella di noleggiare un arieggiatore. Considerate che un arieggiatore è un attrezzo abbastanza pesante, che occupa spazio e richiede una certa forza fisica per l’utilizzo e per il trasporto. Una buona idea è di condividerne l’utilizzo, e i costi, con i vicini. Questo attrezzo verrà utilizzato solo in limitati periodi dell’anno, solitamente per pochi giorni in primavera e autunno. Un consiglio: se avete intenzione di noleggiarlo, prenotatevi in largo anticipo.

Consigli utili

  • Prima di iniziare, ricordatevi di segnalare con bandierine la presenza di irrigatori o tubi dell’impianto d’irrigazione.
  • Nel caso di terreni poco compatti, sabbiosi o terreni che sono stati arieggiati nei 12 mesi precedenti, eseguite quest’operazione con una sola passata. Invece, nel caso di terreni pesanti o che non sono stati arieggiati per più di un anno, eseguite due passate in sensi opposti. Considerate di fare circa 60-120 fori per metro quadrato.
  • Dopo aver arieggiato il prato, lasciate le zolle di terreno in superficie per la decomposizione: contengono, infatti, microrganismi che degradano l’erba secca. Frantumatele camminandoci sopra o utilizzate un rastrello.
  • Potete fertilizzare o seminare il prato subito dopo averlo arieggiato. Non è necessario aggiungere uno strato di terriccio o compost, ma potete farlo. Nel caso di terreni molto compatti, ricoprite il prato con circa mezzo cm di compost, o sabbia, e rastrellate in modo da riempire i fori del terreno.
  • L’arieggiamento eseguito estraendo porzioni di terreno, porta in superficie semi di erbe infestanti. Utilizzate un diserbante di pre-emergenza subito dopo aver arieggiato il prato, in primavera o in autunno. Non somministrate, invece, questo tipo di diserbanti se avete intenzione di seminare.
  • Innaffiate il prato più volte dopo aver arieggiato, soprattutto se fa caldo e c’è siccità.

per un corretto mantenimento del tappeto erboso e per una corretta concimazione e una pronta ripresa vegetativa all’epoca dell’arieggiatura utilizza bayfolan multi tappeti erbosi

Una delle operazioni più importanti da fare per avere un bel prato è quella di arieggiarlo. Questa operazione, spesso trascurata, è importante quanto altri aspetti relativi alla cura del prato, quali l’apporto idrico, il controllo delle malattie, e la concimazione.

In cosa consiste l’arieggiatura del prato?

Consiste nell’eseguire dei fori nel prato (e nel terreno su cui giace), con degli spuntoni o anche estraendo delle sottili porzioni di terra (operazione detta “carotaggio”).

Con l’arieggiamento del prato si ottengono molti benefici:

  • vengono ossigenati la zona radicale del prato e il terreno circostante;
  • fertilizzanti ed elementi nutritivi penetrano meglio nel terreno e raggiungono più facilmente le radici;
  • l’acqua viene assorbita più efficacemente dal suolo e può raggiungere più facilmente le radici dell’erba;
  • lo strato di erba secca viene rotto e allontanato;
  • un suolo troppo compatto viene reso più sciolto.

Perchè è necessario arieggiare il prato?

Un prato non curato cresce alto, con un apparato radicale profondo. Le radici profonde tendono a rompere il suolo e ad ancorarsi, così il terreno difficilmente riuscirà a resistere al caldo estivo e alla siccità. Solitamente non si lascia mai crescere il prato in maniera incontrollata, ma lo si taglia e arieggia regolarmente, mantenendolo lussureggiante e impedendo alle radici di penetrare troppo in profondità.

Se un prato non viene arieggiato per molti anni, il suolo diventa troppo duro, e perde la capacità di assorbire elementi nutritivi e acqua. Quando il suolo indurisce, l’erba cresce meno divenendo più sottile e debole.

L’erba secca costituisce un problema

L’erba cresce e si allarga sulla superficie del suolo; regolarmente alcune piantine di erba muoiono e seccano, andando a costituire uno strato di erba secca o in fase di decomposizione. Uno strato sottile può essere anche benefico, in quanto isola il suolo dall’irraggiamento solare e limita l’evaporazione dell’acqua.

Se però lo strato di erba secca è troppo spesso (più di 1 cm), va ad interferire sulla disponibilità di acqua, di elementi nutritivi e di ossigeno, elementi indispensabili per le radici dell’erba. In queste condizioni l’erba si indebolisce.

E’ necessario arieggiare il prato e rastrellarlo per rompere ed allontanare lo strato di erba secca quando questo è troppo spesso.

Un regolare arieggiamento del prato, accompagnato da una fertilizzazione e da apporti idrici opportuni, previene la formazione di questo strato.

Benefici dell’arieggiamento

L’effetto più importante dell’arieggiamento è che il terreno da troppo compatto diviene più sciolto, con conseguenti effetti positivi sull’aspetto del prato:

  • le radici possono penetrare e svilupparsi facilmente in un suolo sciolto, andando a formare l’apparato necessario all’erba per resistere al caldo e alla siccità estiva;
  • i fori fatti nel terreno permettono all’ossigeno di penetrare più facilmente; l’ossigeno contrasta lo sviluppo di funghi e facilita invece lo sviluppo dei microrganismi che degradano l’erba secca;
  • un prato ben arieggiato permette all’acqua e agli elementi nutritivi di raggiungere l’apparato radicale dell’erba, favorendone una crescita sana;
  • uno sviluppo sano ostacola l’attacco da parte di patogeni, contrasta lo sviluppo di erbe infestanti e rende il vostro prato più bello.

Così come non tagliereste mai un prato zuppo d’acqua o somministrereste un fertilizzante invernale in giugno, anche l’arieggiamento deve essere eseguito preferibilmente in determinati periodi; dipende dal tipo di specie erbacee che compongono il vostro prato e dal tipo di suolo su cui giace.

Conoscete il vostro prato?

Due sono le categorie principali di erba che compone un prato: erba per climi caldi e erba per climi freschi.

L’erba per climi caldi inizia a crescere attivamente in estate; in questo caso arieggiate in tarda primavera-inizio estate, così, con la crescita dell’erba si riempiranno facilmente i vuoti creati con l’arieggiamento.

L’erba per climi freschi inizia a crescere da fine estate a inizio autunno; si sviluppa vigorosamente con temperature fresche e compete attivamente con le erbe infestanti che crescono in autunno. La crescita vigorosa aiuta il prato a superare lo stress provocato con l’arieggiamento. In questo caso si raccomanda di arieggiare in autunno almeno 4 settimane prima che arrivi il primo freddo invernale.

Specie erbacee per prati in climi caldi – arieggiare da fine primavera e inizio estate:

  • Gramigna
  • Cynodon spp.
  • Bouteloua dactyloides
  • Stenotaphrum secundatum
  • Zoysia spp.

Specie erbacee per prati freschi – arieggiare in autunno:

  • Agrostide
  • Festuca
  • Poa pratensis
  • Poa trivialis
  • Loglio

L’arieggiamento varia in base al tipo di suolo

Alcuni tipi di suolo richiedono arieggiamenti più frequenti. I suoli argillosi si compattano facilmente e andrebbero arieggiati almeno una volta all’anno. I suoli sabbiosi possono essere arieggiati anche ad anni alterni. In climi aridi, eseguire l’arieggiamento due volte all’anno aiuta l’erba a crescere sana e rigogliosa. Se passate sul prato con un’automobile o vi parcheggiate sopra, arieggiate ogni anno.

Consigli su quando arieggiare

  • Eseguite l’arieggiamento prima di fertilizzare o riseminare il prato; creerete spazio per far penetrare gli elementi nutritivi e i semi.
  • Diserbate prima di arieggiare, poichè arieggiando stimolerete la germinazione di semi o il germogliamento di porzioni radicali di erbe infestanti.
  • Attendete almeno un anno prima di arieggiare un prato nuovo, per permettere all’erba di stabilizzarsi.
  • Arieggiate quando il suolo è umido, ma non troppo bagnato. Le lame dell’arieggiatore penetrano più facilmente in un terreno umido, ma se il terreno è troppo bagnato, le lame fanno fatica ad andare in profondità. Per determinare il giusto grado di umidità, il prato dovrebbe assorbire circa 2 cm di acqua, data per irrigazione o scesa come pioggia, prima di arieggiare. Questo potrebbe voler dire dover irrigare il prato per un’ora il giorno prima di arieggiare o, nel caso di terreni molto duri, irrigare più giorni, per poco tempo, prima di arieggiare.
  • Evitate di arieggiare quando fa troppo caldo e c’è siccità; sarebbe uno stress ulteriore per il prato.

Una corretta manutenzione del prato consiste in quattro operazioni basilari: sfalciare, fertilizzare, diserbare e arieggiare. Come capire se il prato ha bisogno di essere arieggiato?

Curate il vostro prato con costanza se volete che sia sano e abbia un aspetto perfetto. E’ facile capire quando è il momento di tagliare il prato o quando è necessario fertilizzarlo, o diserbarlo; meno facile è capire quando è il momento di arieggiarlo.

In alcuni casi non è necessario attendere il manifestarsi di segnali che indichino che è il momento di arieggiare il prato.

Un suolo troppo compattato di solito necessita di essere arieggiato, poiché preme sulle radici dell’erba, inibendone le funzionalità. Il compattamento del suolo può essere causato dal calpestio, o quando vi si passa sopra con una macchina o un qualsiasi veicolo pesante.

Terreni calcarei pesanti, o prati dove si deposita uno strato di erba secca di un centimetro, richiedono almeno due arieggiature all’anno.

Se, dopo una pioggia, l’acqua fa fatica ad essere assorbita dal terreno e ristagna in superficie, vuol dire che è il caso di arieggiare il prato.

Quando, durante l’estate, l’erba fatica a crescere e il suolo è duro, vuol dire che è il momento di arieggiare.

Infine, se non avete mai eseguito un’arieggiamento del vostro prato, sicuramente è giunto il momento di farlo.

Un semplice test

Un modo semplice per capire se il terreno del vostro prato è troppo compatto, è quello di inserirvi un cacciavite, o una matita: operazione difficoltosa in caso di suolo troppo compatto. Proseguite con una pala, estraendo una zolla di circa 30 cm²: se quest’operazione vi permette di affondare la pala per metà, vuol dire che il suolo non è troppo compatto; se, invece, anche saltando con tutto il vostro peso non riuscite ad affondare la pala nel terreno, allora vuol dire che è il momento di arieggiare.

Provate a sradicare un cespuglio d’erba e osservatene le radici e la zolla; se la zolla di terra attaccata alle radici è spessa più di 1,5 cm, allora vuol dire che è il momento di arieggiare il prato.

Osservate le radici dell’erba: se vanno a 10-15 cm di profondità, vuol dire che il vostro terreno non necessita di essere arieggiato. Se, invece, le radici rimangono in superficie, non oltre 2-5 cm, allora è il caso di arieggiare.

Memorandum

Tenete presente i seguenti aspetti per decidere se arieggiare o no il vostro prato:

  • ristagno d’acqua in seguito ad una pioggia;
  • veicoli parcheggiati sul prato;
  • strato di erba secca superiore a un cm;
  • test del cacciavite o matita: difficoltà d’inserimento nel suolo;
  • suolo calcareo pesante.

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Quando lo strato di erba secca è spesso più di 1,5 cm, è il momento di arieggiare. Avete tre possibilità: rimovete lo strato di erba secca a mano, noleggiate le attrezzature necessarie oppure chiamate un giardiniere professionista.

Rimozione manuale

Nel caso di prati di piccole dimensioni, e con strati di erba secca non molto spessi (non più di 3 cm), potete utilizzare un semplice rastrello per rimuovere lo strato secco. In questo modo, lo stress apportato all’erba è minimo. Con un rastrello a denti duri, riuscirete probabilmente a lavorare in modo efficace; esiste un rastrello apposito, dotato di denti affilati, per rimuovere lo strato di erba secca dal prato. Utilizzate questo tipo di rastrello eseguendo lo stesso movimento di un rastrello tradizionale. Se usato nella maniera corretta, riuscirete a separare lo strato di erba secca dal prato e ripulirlo in superficie.

Noleggio dell’attrezzatura

Noleggiate un arieggiatore; è uno strumento dotato di lame verticali o denti rigidi che tagliano gli strati di erba secca e li rimuovono dalla superficie del prato. La distanza tra i denti e la profondità di azione devono essere regolati in base al tipo di prato. Di solito non vengono scelte lame che tagliano a una profondità superiore a 1,5 cm. Il negozio dove noleggerete l’attrezzatura saprà fornirvi tutti i consigli necessari. Ricordatevi che l’arieggiatore è uno strumento ingombrante e pesante, che richiede forza per essere trasportato; avrete bisogno di un furgone e di essere aiutati.

Chiamate un giardiniere professionista

Se non siete sicuri sul tipo di lavoro, potrete chiamare un giardiniere che se ne occupi. Dovrete pagare la manodopera e, nel contempo, seguire i seguenti consigli pratici:

Consigli pratici

  • Tagliate l’erba a metà altezza prima di eseguire la rimozione dello strato secco: in questo modo vedrete meglio lo strato di erba secca e otterrete un miglior risultato.
  • Segnalate gli irrigatori o altri oggetti nascosti nel prato con una bandierina, per evitare di danneggiarli.
  • Per ottenere risultati migliori, agite in due direzioni perpendicolari (a 90°).

Metodi alternativi

Nel caso lo strato di erba secca sul vostro prato non sia molto spesso, potreste utilizzare, per rimuoverlo, un arieggiatore a chiodi: questo strumento distaccherà l’erba secca in ogni punto grazie all’azione dei chiodi, senza creare zone scoperte.

Ad ogni modo, ricordatevi che eseguire regolarmente l’arieggiatura del prato, aiuta a prevenire la formazione dello strato di erba secca.

Cosa fare in seguito

Subito dopo l’operazione di distacco dello strato di erba secca, il prato apparirà un po’ logoro. Seguite questi consigli e, nel giro di 3-4 settimane, il prato riacquisterà splendore e rigoglio:

  • Rastrellate il prato per allontanare l’erba secca distaccata, utilizzatela come pacciame o compost.
  • Se si sono formate delle zone scoperte, riseminate: dopo aver riseminato, coprite i semi con un sottile strato di sostanza organica, terriccio o sabbia.
  • Fertilizzate il prato sempre dopo aver rimosso lo strato di erba secca.
  • Innaffiate bene il prato, per stimolare la crescita di erba nuova, soprattutto se avete riseminato il prato.
  • Eseguendo quest’operazione in primavera, somministrate un diserbante di pre-emergenza subito dopo, per evitare la crescita di erbe infestanti. Se avete intenzione di seminare in autunno, somministrate un diserbante di pre-emergenza 75-90 giorni prima di riseminare.

Prevenite la formazione di erba secca

Innaffiate, fertilizzate, falciate e arieggiate il prato regolarmente; in questo modo si previene la formazione di erba secca.

Le specie impiegate nella preparazione del prato appartengono generalmente alla famiglia delle graminacee, selezionate negli anni per la tolleranza al taglio continuo, al calpestio e per la resistenza alle malattie e agli stress ambientali.

Le diverse specie differiscono tra loro prevalentemente per il portamento, infatti vi sono specie a crescita:

  • cespitosa: da ogni culmo (fusticino) si genererà una sola pianta
  • rizomatosa: le piante si propagano attraverso fusti orizzontali sotterranei chiamati rizomi
  • stolonifera: le piante si propagano attraverso fusti orizzontali superficiali ma prostrati chiamati stoloni

Le specie “microterme” sono più adatte a climi freddo-umidi, in genere formano tappeti erbosi con apparati radicali superficiali, poco resistenti alle alte temperature e siccità. Queste sono tipiche del prato all’inglese: Lolium perenne, Poa pratensis, Festuca rubra e Agrostis stolonifera. Spesso queste specie vengono utilizzate in miscuglio per migliorare la capacità di adattamento del tappeto erboso alle diverse condizioni ambientali:

 

  • L.perenne è apprezzabile per la spiccata velocità d’insediamento è apprezzabile per la spiccata velocità d’insediamento
  • P. pratensis predilige zone soleggiate con buona disponibilità idrica predilige zone soleggiate con buona disponibilità idrica
  • F. rubra si adatta ad ambienti ombreggiati e siccitosi si adatta ad ambienti ombreggiati e siccitosi
  • A. stolonifera è la specie che meglio si adatta ai tagli frequenti e che offre risultati estetici migliori, tuttavia necessita di cure frequenti e per questo motivo è relegata ai giardini di pregio e ai campi da golf è la specie che meglio si adatta ai tagli frequenti e che offre risultati estetici migliori, tuttavia necessita di cure frequenti e per questo motivo è relegata ai giardini di pregio e ai campi da golf

 

    è apprezzabile per la spiccata velocità d’insediamentopredilige zone soleggiate con buona disponibilità idricasi adatta ad ambienti ombreggiati e siccitosiè la specie che meglio si adatta ai tagli frequenti e che offre risultati estetici migliori, tuttavia necessita di cure frequenti e per questo motivo è relegata ai giardini di pregio e ai campi da golf

Le specie “macroterme” sono più adatte a climi caldo-aridi, con un optimum tra i 25 e 35°C e scarsità idrica, generalmente sono più resistenti a funghi e infestanti, ma più sensibili delle microterme agli attacchi degli insetti. Formano un tappeto erboso particolarmente robusto, per il notevole approfondimento dell’apparato radicale. Queste essenze formano una zolla molto robusta e compatta che rende il prato resistente all’usura e al calpestio. Con i primi abbassamenti termici autunnali le macroterme vanno in dormienza, assumendo una colorazione giallo paglierina; alla ripresa vegetativa primaverile riprenderanno una colorazione verde. Le specie macroterme sono: Cynodon spp., Paspalum spp., Zoysia spp..

Per ottenere un bel prato, bisogna essere pazienti e costanti nella lotta alle erbe infestanti; a questo proposito, i prodotti diserbanti sono un’arma necessaria.

Due sono i diserbanti più comunemente utilizzati: prodotti diserbanti di pre-emergenza e prodotti diserbanti di post-emergenza. Il termine si riferisce al momento in cui il diserbante agisce: quelli di pre-emergenza distruggono le erbe infestanti prima che germoglino, quelli di post-emergenza distruggono le erbe infestanti già germogliate e in attiva crescita.

Diserbanti di pre-emergenza

Questi prodotti agiscono interrompendo il processo di germinazione dei semi di erbe infestanti, prima che il germoglio esca dal terreno.

Consigli utili

  • è importante trattare tutto il prato con questi prodotti diserbanti; se dimenticate di trattare una zona, qui germineranno e cresceranno le erbe infestanti.
  • la maggior parte dei diserbanti di pre-emergenza richiede la bagnatura del prato dopo l’applicazione, anche se il diserbante è in forma liquida. Questo serve a far assorbire bene il prodotto diserbante nel suolo e permettergli di raggiungere i semi delle erbe infestanti.
  • ponete attenzione in caso di somministrazione di un diserbante di pre-emergenza ad un prato appena seminato o che state per seminare. Leggete attentamente l’etichetta del prodotto; indica quanto tempo è necessario attendere da quando si è seminato il prato a quando si può diserbare oppure quanto tempo è necessario aspettare dopo il trattamento prima di seminare.

Diserbanti di post-emergenza

Questi diserbanti agiscono contro erbe infestanti sia annuali che perenni, mono e dicotiledoni. Utilizzate questi diserbanti contro infestanti che già sono presenti nel vostro prato; sono ideali anche per trattare aree isolate.

Consigli utili

  • le erbe infestanti appena germogliate muoiono più facilmente rispetto a quelle più sviluppate che, invece, richiedono più trattamenti ripetuti per essere eliminate completamente.
  • controllate frequentemente il prato (ad esempio mentre lo tagliate) per vedere se sono nate nuove erbe infestanti e rendervi conto se è necessario eseguire un trattamento.

Epoca di somministrazione

E’ molto importante scegliere il momento più adatto per trattare, sia per i diserbanti di pre- che di post-emergenza.

I diserbanti di post-emergenza eliminano le erbe infestanti in ogni fase di crescita, ma avrete risultati migliori trattando quando le infestanti sono appena germogliate e in attiva crescita. Erbe infestanti più vecchie richiedono un numero di trattamenti superiore per ottenere la loro completa eliminazione.

I diserbanti di pre-emergenza vanno applicati poco prima che i semi delle specie infestanti inizino a germinare. Se somministrati troppo presto, questi prodotti si degradano, poichè sono efficaci solo nella fase di germinazione dei semi. La maggior parte di questi prodotti rimane attiva nel suolo per 6-8 settimane.

Un modo per valutare il periodo ottimale per effettuare il trattamento, consiste nell’utilizzo di “bioindicatori”, cioè di specie di piante la cui crescita rappresenta il segnale che è giunto il momento giusto per eseguire il trattamento. Ad esempio, nelle regioni settentrionali, alcuni trattamenti vengono eseguiti quando fiorisce la forsizia e la temperatura del suolo è di circa 10° C. Date un’occhiata al calendario; se solitamente eseguite il trattamento a metà aprile e questo va a buon fine, ripetetelo l’anno successivo nello stesso periodo.

Quanto detto non è applicabile nel caso si stia utilizzando un prodotto diserbante combinato, di pre- e post-emergenza; questo prodotto agisce eliminando le infestanti già esistenti e prevenendone la ricrescita per almeno 6 mesi.

L’inizio dell’autunno è un periodo chiave per il controllo delle larve terricole nei nostri giardini poiché è il momento dell’anno in cui si nutrono per accumulare riserve e superare l’inverno.

Appena le temperature del suolo iniziano ad abbassarsi, le larve si interrano ad una profondità di 10-20 cm dove rimarranno in quiescenza fino alla primavera. L’inizio dell’autunno quindi è il periodo ottimale per eseguire la lotta a questi parassiti nel prato. In primavera, infatti, quando le larve emergono dal suolo, non si nutrono più così voracemente, rendendo il loro controllo più difficoltoso. Il danno che osservi sul prato in primavera è in realtà dovuto all’azione trofica delle larve durante l’autunno, per questo il controllo autunnale è molto importante.

Combatti le larve terricole in autunno e avrai un miglioramento sensibile delle condizioni del tuo prato in primavera. Prova questa strategia per limitare l’attività autunnale delle larve.

Elimina l’erba secca che protegge gli insetti terricoli

Uno strato di erba secca protegge gli insetti terricoli schermandoli dai trattamenti fitosanitari. Se hai in programma di trattare il tuo prato ed esso ha uno strato di erba secca maggiore di 2 centimetri, dovresti asportare l’erba secca o arieggiare il prato prima di trattare contro gli insetti terricoli. Tipi diversi di prato andrebbero puliti in diversi periodi dell’anno. Aggiornati sulle basi della manutenzione del prato prima di prendere decisioni.

Utilizza scarpe chiodate

Le scarpe chiodate vengono solitamente vendute per arieggiare il prato.
Uno studio dell’Università Statale del Colorado ha dimostrato che camminando ripetutamente (3 o 5 volte) con queste scarpe su un prato infestato da larve terricole è possibile ridurre la popolazione di larve terricole della metà.

Solitamente nei nostri climi non si hanno grandi infestazioni ma anche questa “stravagante” attività costa poco e puo’ dare dei risultati; anzi, per ottenere un risultato migliore, bagna il prato il giorno precedente a quello in cui prevedi di camminare con le scarpe chiodate. Eroga 5-10 mm di acqua che provocherà una risalita delle larve verso la superficie e di conseguenza le renderà più vulnerabili ai chiodi delle tue scarpe. L’acqua ammorbidirà anche il terreno rendendo più facile la penetrazione dei chiodi in esso.

Irrigazioni

Gli insetti terricoli amano il suolo bagnato, leggero e l’erba rada.
L’irrigazione saltuaria in profondità incentiva l’accrescimento delle radici e l’infittimento dell’erba che scoraggia l’attività delle larve terricole. Questa strategia di irrigazione, riduce anche l’ovideposizione dei maggiolini nel prato dalle cui uova nascono le larve terricole.

Trasemina

Dai al tuo prato, durante il periodo freddo, una spinta nelle zone rade tramite la trasemina in autunno o in primavera. L’erba fitta disincentiva le larve terricole e gli adulti dei maggiolini. Non traseminare se stai impiegando un erbicida antigerminello di premergenza. Ricorda, la trasemina è solo una delle armi che hai a disposizione per ottenere un prato rigoglioso e verde.

Mantieni un giardino pulito

Lavora la parte di giardino destinata all’orto per esporre le larve terricole alle avversità ed ai predatori. In  presenza di un numero elevato di larve in superficie dopo la lavorazione dell’orto puoi pensare di raccoglierle e di impiegarle come mangime per gli uccelli.

Prodotti fitosanitari per il controllo delle larve terricole

Per tutte le infestazioni di insetti terricoli, applica un prodotto fitosanitario che riporti in etichetta l’attività su larve terricole e l’indicazione sulla coltura da trattare (prato, ornamentali o orticole). Segui scrupolosamente le istruzioni presenti in etichetta: generalmente questi prodotti devono essere somministrati al terreno, successivamente occorre procedere con una irrigazione. Somministra almeno 5 mm di acqua, ciò vuol dire far lavorare gli irrigatori per almeno un’ora dopo l’applicazione del prodotto. Utilizza un pluviometro per monitorare l’acqua somministrata ed evitare la percolazione del prodotto nel terreno. Se il suolo è secco, irriga il prato il giorno prima dell’applicazione per incoraggiare le larve terricole a spostarsi verso la superficie.
Nel prato per il controllo delle nottue puoi utilizzare Success.
Se il problema invece è nell’orto o nelle piante ornamentali, puoi usare Teflustar prima della semina o del trapianto.

Nematodi

Esistono in commercio prodotti fitosanitari contro le larve terricole a base di nematodi, piccoli anellidi che vivono naturalmente nel suolo. La specie Heterorhabditis bacteriophora assicura un buon controllo delle larve terricole. Questi nematodi, cercano le larve, penetrano al loro interno e si nutrono di esse. Segui scrupolosamente le istruzioni di etichetta del prodotto a base di nematodi, specialmente quelle relative alla temperatura e all’umidità del suolo.

Le larve del prato, frequentemente chiamate larve bianche, altro non sono che lo stadio giovanile di alcuni coleotteri come Popillia japonica (il coleottero giapponese) o Melolonta Melolonta (il maggiolino) o di alcuni ditteri della famiglia delle Tipulidae (la tipula).

Queste larve, di colore bianco e forma a C, hanno corpo morbido e piccole zampe inserite vicino al capo. Si alimentano sulle radici dell’erba, oltre che su materia organica presente sul suolo, provocando la morte delle piantine. Le larve, divenute adulte, salgono in superficie, dove si accoppiano e depongono le uova, da cui nasceranno nuove giovani larve.

In base all’umidità del terreno e alla temperatura, le uova schiudono circa due settimane dopo la deposizione, tra la metà e la fine dell’estate. Le larve iniziano ad alimentarsi nel terreno sulle radici subito dopo la fuoriuscita dalle uova.

Il picco di presenza delle larve si ha a inizio autunno. Le larve si trovano di solito pochi cm in profondità, ma vanno più in profondità (fino a 20 cm) in prossimità dell’arrivo dell’inverno.

Danni provocati dalla presenza di larve

  • Non appena il vostro prato riprende vigore, in primavera, verificate che non ci siano zone imbrunite: queste zone di erba morta potrebbero essere state causate dall’attività di larve presenti l’autunno precedente. Per controllare, sollevate una zolla d’erba morta: se si staccherà facilmente, vuol dire che le radici sono state danneggiate dalle larve.
  • Zone irregolari di erba morta che compaiono su un prato ben irrigato, a fine estate o inizio autunno: verificate, come descritto sopra, sollevando una zolla di erba.
  • Uccelli, puzzole, armadilli, procioni o talpe rovinano il prato per cercare le larve nel terreno e mangiarsele. Questi animali scavano nel terreno anche alla ricerca di lombrichi; controllate se si tratta di lombrichi (utili al suolo) o di larve prima di eseguire un trattamento.
  • Le zolle erbose sono diventate spugnose: questo succede prima della comparsa di zone di erba morta, a causa della presenza delle larve.

Alcune larve possono essere utili

Controllate il vostro prato per verificare la presenza di larve e determinare quanto sia diffusa la loro presenza. Un prato sano può tranquillamente sopportare una popolazione di poche larve.

Controllate il prato a fine estate, scavando alcune sezioni di zolle erbose delle dimensioni di 30 cm2 e profonde 5-10 cm. Se presenti, vedrete le larve nel terreno. Seguite questi consigli:

  • 0–5 larve: Non è necessario eseguire trattamenti.
  • 6–9 larve: Non è necessario eseguire trattamenti se il prato si presenta in buone condizioni, a meno che non ci siano animali che scavano il prato per cercare le larve e mangiarsele. In un terreno molto esteso, potreste decidere di trattare solo la zona più in vista. Un prato in cattive condizioni, invece, necessiterà trattamenti.
  • 10 o più larve: il prato verrà danneggiato visibilmente dalla presenza delle larve; eseguite un trattamento.

Uccidete le larve che trovate nel terreno rigirando le zolle. Subito dopo innaffiate il prato.

Trattamenti: periodo di somministrazione

Le larve immature sono più suscettibili ai trattamenti: eseguiteli sulle larve appena uscite dalle uova, da metà estate a inizio autunno.

Prodotti curativi uccidono le larve per contatto. Prodotti preventivi uccidono le larve in tempi più lunghi; sia quelle presenti al momento del trattamento che quelle che escono dalle uova nello stesso periodo. Questi prodotti contengono fertilizzanti azotati, quindi è importante irrigare il prato subito dopo il trattamento, per evitare di bruciare il prato sotto il sole estivo.

Consigli utili Dopo il trattamento, irrigate il prato, in questo modo il prodotto penetra in profondità e stimola le larve, che amano l’umidità, a risalire in superficie. Date un’occhiata all’erba del vicino: se è infestata da larve, queste probabilmente migreranno anche nel vostro prato. Le larve amano l’umidità e si sviluppano meglio in terreni molto umidi. La siccità rallenta l’attività delle larve e può interferire sull’apertura delle uova. Riseminate un prato con zone secche.

L’utilizzo dell’erba tagliata come fertilizzante naturale, da spargere sul prato, se correttamente effettuata è un’operazione molto utile.

È un’operazione semplice, che non richiede particolari strumenti. Potete utilizzare una semplice falciatrice, a rullo, elettrica o a motore o procurarvi un rasaerba apposito, provvisto di sistema ‘mulching’ che distribuisce l’erba tagliata.

4 buoni motivi per riciclare l’erba

L’università del Texas ha condotto studi i cui risultati sono nettamente a favore di questa operazione: il 98% dei partecipanti a questo studio sostiene di non voler più buttare via l’erba tagliata. Quali sono i motivi?

  • E’ un’operazione che fa risparmiare tempo, almeno il 40% del tempo, speso solitamente a insaccare l’erba tagliata da buttare via.
  • Si risparmia denaro, poichè non si hanno sacchi o contenitori vari da riempire con l’erba tagliata da smaltire.
  • Si risparmia in prodotti fertilizzanti, con l’erba tagliata si risparmia il 25% del normale fabbisogno di fertilizzanti richiesto. 50 kg di erba tagliata possono produrre circa 1.5–2 kg di azoto, 250-500 g di fosforo e 1.5–2 kg di potassio (azoto, fosforo e potassio sono i principali elementi che compongono i concimi).
  • Si risparmia spazio in discarica. Tonnellate di erba tagliata, riciclata come detto sopra, consentono un risparmio di spazio nelle discariche. Tramite il riciclo, l’erba tagliata ritorna al prato.

 

Come riciclare l’erba

  • Utilizzate qualsiasi tipo di tosaerba. Rimovete il sacco che raccoglie l’erba tagliata e inserite un tappo di sicurezza. Molti rasaerba sono dotati di un adattatore per sminuzzare l’erba tagliata; altrimenti potete procurarvi una lama che sminuzza l’erba.
  • Tagliate l’erba a un terzo dell’altezza. Otterrete tagli d’erba che si decompongono facilmente. Se l’erba è cresciuta molto, per le favorevoli condizioni meteo, o perché eravate in vacanza, prima tagliatela una volta e poi sfalciate per sminuzzarla e spargerla.
  • Mantenete le lame del vostro tosaerba ben affilate, altrimenti strappano l’erba, che in questo modo imbrunisce. Tenete sempre a disposizione lame di ricambio ben affilate.
  • Tagliate l’erba quando è asciutta.
  • Quando dovete comprare una nuova falciatrice, prendete in considerazione un tipo di rasaerba dotata di apparato riciclante (mulching). Rasaerba elettrici, o a batteria, sono sufficientemente potenti; scegliete modelli con batterie estraibili per semplificare la ricarica; questa caratteristica è molto utile quando in inverno il tosaerba viene tenuto in un luogo non riscaldato dove le batterie possono essere danneggiate dal freddo.

 

Affermazioni sbagliate sul riciclo dell’erba

Due sono le principali affermazioni sbagliate che si dicono sul riciclo dell’erba: che forma uno strato di paglia sul prato e che provoca la diffusione di malattie. Queste voci sono sbagliate.

  • La paglia si forma con la parte di erba più dura che non si decompone facilmente: radici, steli, rizomi. L’erba tagliata è composta dal 75–80% di acqua e si decompone facilmente.
  • Lo sviluppo di malattie avviene quando ci sono le condizioni ideali per la diffusione di patogeni e il prato è più suscettibile e debole. La maggior parte delle malattie si sviluppa quando il prato è scarsamente bagnato e fertilizzato.

 

Quando non è opportuno riciclare l’erba tagliata

Quando l’erba è troppo alta, evitate di riciclarla, invece raccoglietela e adoperatela per:

  • Compostaggio.
  • Come pacciamatura in aiuole o orti.
  • Miscelatela al terreno quando eseguite nuovi impianti.
  • Non riciclate l’erba tagliata quando avete somministrato un prodotto diserbante in pre-emergenza.

Quale prodotto è più corretto in caso di presenza di infestanti, insetti o funghi nel terreno?

Il catalogo Bayer Garden dispone di diverse soluzioni per la concimazione e la protezione da infestanti, muschio, insetti e funghi che colpiscono il tappeto erboso.

Per ottenere i migliori risultati sul prato, applicate un diserbante selettivo quando il terreno è umido, in primavera o a inizio estate, quando le malerbe sono in attiva crescita. Le erbe infestanti più difficili da eliminare sono dotate di foglie piccole ed è meglio somministrare il prodotto quando le infestanti sono sviluppate. Non tagliate il prato per qualche giorno prima e dopo il trattamento, per permettere una migliore penetrazione del prodotto erbicida. Esistono diserbanti specifici per eliminare malerbe e foglia larga (DICOTEX) e a foglia stretta (GREENEX).

Dicotex è un diserbante per tutti i tappeti erbosi composti da graminacee: agisce solo sulle infestanti a foglia larga (dicotiledoni), rispettando le essenze del miscuglio.

Greenex, invece, rappresenta l’erbicida ideale contro le erbe infestanti a foglia stretta, tra le quali la gramigna, la digitaria, il giavone e molte altre. Il prodotto viene assorbito dalle foglie manifestando un’azione selettiva solo sulle malerbe, preservando il tappeto erboso.

Se preferisci un erbicida ammesso in agricoltura biologica: c’è Natria! NATRIA ERBICIDA è totale e non residuale (non lascia residui nel terreno), a base di una sostanza attiva presente in natura. Agisce sulle parti verdi delle piante e non su quelle lignificate, quindi risulta ideale per il diserbo sottochioma di alberi e arbusti, oltre che per il controllo di muschi e alghe presenti nel tappeto erboso e per tenere puliti vialetti e bordure.

Un prato verde e sano richiede anche di essere concimato. Bayfolan Multi Tappeti erbosi è il concime ideale per un prato perfetto: si tratta di un concime con azoto a cessione programmata, che nutre il prato per circa 4 mesi, rende l’erba più forte e resistente al calpestio e dona al verde una colorazione più intensa.

Le macchie che rovinano il prato sono causate da funghi dannosi. Per prevenire e curare le patologie fungine che causano antiestetiche macchie nel prato, utilizza Folicur SE o Folicur Giardino, due prodotti fungicidi “sistemici”, ovvero che proteggono anche la nuova vegetazione (non trattata) che si sviluppa dopo il trattamento.

È un’operazione abbastanza difficoltosa, da eseguire preferibilmente prima che l’erba abbia raggiunto il periodo di massimo vigore.

Il periodo migliore per zappettare il prato dipende dal tipo di erba e dal periodo in cui si ha maggior crescita; per questo è importante conoscere il tipo di erba che compone il vostro prato e le sue caratteristiche.

Prati per aree calde

Zappettate questi tipi di prato da tarda primavera a inizio estate, meglio prima che arrivi il caldo e la richiesta idrica del prato sia maggiore. Nelle regioni più calde, eseguite quest’operazione a inizio primavera, quando l’erba ha già ripreso a crescere, dopo avere eseguito già uno o due sfalci.

Prati per aree fresche

Zappettate questi tipi di prati a inizio primavera o inizio autunno. Nel primo caso, dopo la ripresa vegetativa dell’erba, dopo aver eseguito uno o due sfalci. Nel secondo caso, a inizio autunno, zappettate prima dell’arrivo dei primi freddi.

 

Consigli

  • Zappettate quando il suolo è umido, non asciutto. Se il suolo è troppo bagnato, si rischia di strappare le zolle e le radici, e creare buchi.
  • E’ meglio zappettare nei periodi più freschi.
  • Tagliate l’erba a metà altezza prima di zappettare.
  • Rimandate quest’operazione, anche se necessaria, quando il clima è troppo secco e caldo.
  • Evitate di zappettare da metà a fine autunno. L’erba altrimenti si danneggia e indebolisce.

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